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Albicocche italiane, istruzioni per l’uso

Fragasso (Royal Fruit): “Consumi in stallo e probabile concorrenza greca. Specializzazione unica strada”

La campagna delle albicocche pugliesi inizia a ranghi ridotti. “In questi giorni abbiamo incominciato con i primi stacchi in pieno campo. I volumi delle varietà precoci (Wonder Cot, Mogador, Mikado e Pricia, ndr) sono quasi dimezzati, a causa delle gelate del 12-14 marzo. Ma parliamo di primizie, quindi una questione limitata. A fine mese, infatti, entreremo nel vivo della campagna con i quantitativi giusti e proseguiremo fino a metà agosto con il prodotto tardivo. In generale, gli standard qualitativi sono elevati”, spiega a myfruit.it Mauro Fragasso, amministratore unico della Royal Fruit di San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani).

Tra aziende conferenti e di proprietà, la Royal Fruit può contare su 140-150 ettari investiti ad albicocco, 40-50 dei quali occupati dalle varietà precoci. Destinazione principale il mercato interno, in particolare la Grande distribuzione organizzata. Tra le difficoltà che l’azienda pugliese deve affrontare, le solite note: rincaro dei costi di materie prime, energia, trasporti. E la carenza di manodopera, che si fa sentire anche per l’uva da tavola.

“L’incremento dei costi energetici arrivano anche al 200% in più – dice Fragasso – Per il confezionamento e gli imballaggi siamo al 60% in più, l’unica risposta possibile per aziende come la nostra è l’elevata specializzazione, possiamo difendere il prezzo solo così. La qualità è l’unica strada percorribile e sostenibile economicamente per chi vuole fare, e fa, qualità. D’altra parte, se i rincari per la frutta sono del 100% le persone continuano a comprarla, ma se si arriva al 200% diventa un lusso. Lusso che i consumatori non possono o vogliono permettersi, così si orientano su altri prodotti alimentari”.

La campagna delle albicocche pugliesi inizia a ranghi ridotti. “In questi giorni abbiamo incominciato con i primi stacchi in pieno campo. I volumi delle varietà precoci (Wonder Cot, Mogador, Mikado e Pricia, ndr) sono quasi dimezzati, a causa delle gelate del 12-14 marzo. Ma parliamo di primizie, quindi una questione limitata. A fine mese, infatti, entreremo nel vivo della campagna con i quantitativi giusti e proseguiremo fino a metà agosto con il prodotto tardivo. In generale, gli standard qualitativi sono elevati”, spiega a myfruit.it Mauro Fragasso, amministratore unico della Royal Fruit di San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani).

Tra aziende conferenti e di proprietà, la Royal Fruit può contare su 140-150 ettari investiti ad albicocco, 40-50 dei quali occupati dalle varietà precoci. Destinazione principale il mercato interno, in particolare la Grande distribuzione organizzata. Tra le difficoltà che l’azienda pugliese deve affrontare, le solite note: rincaro dei costi di materie prime, energia, trasporti. E la carenza di manodopera, che si fa sentire anche per l’uva da tavola.

“L’incremento dei costi energetici arrivano anche al 200% in più – dice Fragasso – Per il confezionamento e gli imballaggi siamo al 60% in più, l’unica risposta possibile per aziende come la nostra è l’elevata specializzazione, possiamo difendere il prezzo solo così. La qualità è l’unica strada percorribile e sostenibile economicamente per chi vuole fare, e fa, qualità. D’altra parte, se i rincari per la frutta sono del 100% le persone continuano a comprarla, ma se si arriva al 200% diventa un lusso. Lusso che i consumatori non possono o vogliono permettersi, così si orientano su altri prodotti alimentari”.

Fonte: www.myfruit.it